DIARY

#nobuy: la mia esperienza di non-acquisto consapevole

Benritrovati sul blog! Vi accolgo con un articolo decisamente diverso dal solito, sul quale ho meditato e riflettuto a lungo e sì, di cui infine mi sono decisa a parlarvi.

Questo 2020 ha rivoluzionato le nostre vite, e credo tutti siamo concordi nel volerlo vedere presto volgere al termine: ma cosa ci ha regalato questo anno così difficile? In che modo ci lascia diversi, quali lezioni ci ha proposto? Oggi vi racconto una di quelle che ho appreso io.

#nobuy e minimalismo

La filosofia #nobuy è sorella del minimalismo, al quale mi sono avvicinata già verso la fine del 2018.

Mi sentivo costretta in un meccanismo di marketing feroce, al quale aderivo ormai per abitudine e di cui, per un pezzo del mio percorso, sono stata anche parte attiva e partecipe. Sia chiaro che non ho nulla contro il marketing di per sè, che ho studiato e che ha fatto parte del mio lavoro per anni.

Ma come sempre, arriva un momento in cui bisogna ascoltarsi e sì, io ho capito che qualcosa non stava andando per il verso giusto. La caccia all’ultima promo, all’offerta migliore, alla novità, era una direzione contraria a quella che sentivo di dover prendere per il mio benessere: consapevolezza, questa è stata la parola che mi ha guidata.

Ho preso alcune decisioni, che hanno avuto delle conseguenze, ma ad oggi posso dire che sono stata molto felice di averlo fatto!

Acquisti consapevoli e non…

All’interno di questo cambiamento, ho riesaminato anche il mio lavoro di “influencer” in ambito beauty, nonchè il mio modo effettivo di partecipare consigliando e acquistando io stessa molte delle novità che le aziende cosmetiche sfornavano ogni due per tre. Ero letteralmente sommersa di prodotti.

Certo, le mie amiche erano molto felici di ricevere spesso referenze che per me non erano adatte-o semplicemente quelle che volevo regalare loro-ma io..ero felice? Mi sono posta questa domanda, e dalla risposta che ne ho avuto è nato un grande cambiamento.

Ciò che mi serve…davvero

Ho messo in pausa, per volgere lo sguardo dentro e non più fuori: nonostante tanti motivi che sostenevano quella modalità, io ho capito che non andava più bene per me. Ho compreso, ho sentito che non andava bene nemmeno per voi, che mi seguite con affetto da tanti anni. Perchè io stessa, consigliandovi ogni giorno qualcosa da acquistare, stavo contribuendo ad un meccanismo di acquisto compulsivo che feriva me per prima.

Uno sguardo diverso

Come dicevo, mettendo in pausa questa modalità, ho naturalmente cambiato visione nel corso del tempo: ho capito che accumulare non solo era inutile, ma anche dannoso.

In questo percorso di consapevolezza ho condiviso dubbi e riflessioni con la mia cara amica Vanessa @_sofashion_, che è arrivata alle mie stesse conclusioni, compiendo anche lei un cambiamento profondo, di cui sono davvero orgogliosa.

Minimalismo, Nobuy, LowBuy: ma di cosa parliamo, dunque?

Parliamo della necessità di aprire gli occhi sulle nostre emozioni, che si trasformano in pulsioni e che ci guidano ad acquisti compulsivi, sostenuti da un marketing aggressivo veicolato da mail, messaggi, post di Instagram.

Parliamo della necessità profonda di sentirsi all’altezza, belli, amati, apprezzati, parte del gruppo, possibilmente parte del gruppo dei migliori, i più fighi, quelli che ce la stanno facendo. Questo non riguarda solo me, riguarda tutti noi: questi bisogni così fondamentali sono il pane quotidiano di una moltitudine di aziende che vuole venderci la qualunque.

Ma la domanda che dobbiamo porci è: a noi, cosa serve davvero?

In controtendenza: #nobuy, #lowbuy

Ed è a questo punto che ho abbracciato la filosofia LowBuy: ho cominciato ad osservarmi, ad ascoltare come mi sentivo entrando in alcuni negozi che adoravo, nel ricevere l’ennesima mail di sconto fedeltà, nel decidere se proporre o no ai miei “followers” ogni novità delle case cosmetiche che mi contattavano.

Ho tolto, ridotto, scremato, portato all’essenziale: ho comprato meno, e meglio.

Ho regalato molte, moltissime cose di cui non avevo bisogno. Ho scelto dove direzionare le mie energie.

Ho ascoltato l’emozione esatta che mi spingeva a pensare di aver bisogno di quella determinata cosa: era un groviglio di sentimenti, un cubo di Rubik dai colori spenti, che non riuscivo ad allineare. Lì dentro, un pò impolverata, c’era una Valentina che aveva molto bisogno di essere ascoltata..e che aveva molte cose da dire.

Quello che ho imparato nel mio periodo in #nobuy

Dopo il periodo LowBuy, in cui acquistavo solo ciò che mi serviva e consapevolmente, ho provato anche il NoBuy: un mese esatto senza acquistare nulla di superfluo.

Solo spese essenziali: spesa alimentare, bollette, spese mediche, abbonamento del telefono. Stop.

Non ho dovuto nemmeno comprare le crocchette per Leyla: quella gatta panzotta ha delle belle scorte alimentari in dispensa!

E’ stata durissima, ve lo devo dire…ma ce l’ho fatta! Questo ha rivoluzionato completamente il mio modo di considerare gli acquisti: non solo mi ha spinta a dare più valore ad ogni singola scelta, ma mi ha anche aiutata a capire quanto sono fortunata: ho già tutto quello che mi serve davvero!

#nobuylist: tutto quello che non mi serve

Una cosa che mi ha aiutata moltissimo è stata la NoBuyList: ho stilato una lista di cose che NON mi servivano davvero– eh sì, questa lista piacerà a Vanessa XD- e l’ho fatto osservando ciò che avevo e ciò che-ovviamente-tendevo ad acquistare di più.

Ad esempio, dato che per me la skincare è un rituale rilassante e piacevole- nonchè parte del mio lavoro- tendevo a voler provare sempre molti prodotti: ho guardato il beauty stash in bagno e c’erano 6 sieri viso aperti e in uso. Ho guardato nell’armadietto beauty e ne avevo altri due. Mi sono detta, ok, non ti servono altri sieri viso. Semplice, ma non indolore, perchè è una controtendenza forte.

Allo stesso modo ho fatto con altre categorie che erano i miei punti deboli: questo allenamento mi ha fatto capire, ad esempio, che spendo molto poco in abbigliamento- e poi mi lamento sempre che non ho nulla da mettere. Questa presa di coscienza mi ha aiutata ad orientare meglio gli acquisti, e finito il mese in NoBuy mi sono regalata delle maglie carine e confortevoli, di cui avevo davvero bisogno!

I miei consigli per sperimentare la filosofia #nobuy

Se come spero vorrete sperimentare anche voi la filosofia LowBuy e NoBuy, eccovi alcuni suggerimenti :

  • PREMI IL TASTO PAUSA: davanti all’impulso di acquistare, prenditi tempo: non c’è nessuna occasione veramente imperdibile. Datti tempo di riflettere su come direzionare le tue energie, anche economiche.
  • ASCOLTATI: non acquistare spesso significa sentirsi FRUSTRATI. Ma la frustrazione nasconde sempre qualcosa di grande, un bisogno più profondo…ascoltati e cerca di capire di cosa hai davvero bisogno.
  • RIDUCI ALL’ESSENZIALE: abbiamo bisogno di poche cose, davvero. Ridurre i tuoi acquisti non ti impedirà di coccolarti togliendoti qualche sfizio, ma lo farai con consapevolezza.
  • NON SEI COME GLI ALTRI: smettere di acquistare compulsivamente mi ha aiutata moltissimo a vedere la mia unicità. Non mi serve ciò che vogliono tutti: io voglio capire ciò di cui ho bisogno io. Ti assicuro che questo fa una grande differenza!
  • RESTATI ACCANTO: non sarà facile ascoltare le emozioni che verranno fuori in questo percorso, ma tu non mollarti, restati accanto: ne uscirai una persona nuova, e molto più felice.
  • SII FIERO DEI TUOI ACQUISTI: cambiando il tuo punto di vista, farai acquisti di maggior valore, perchè saranno conseguenza di un ragionamento e non di un impulso. Quando lo fai, sii fiero di te: stai imparando a dare una direzione alla tua energia.

Considerazioni finali

Alcune cose che voglio specificare per non dare adito a fraintendimenti…

Continuerò a parlarvi di prodotti cosmetici? Certo che sì!

Continuerò a testare prodotti, consigliarvi e a suggerirvi il meglio per i vostri acquisti? Ovviamente. Ho costruito una forte esperienza in ambito beauty e la mia professionalità è al vostro servizio.

Ma lo farò in modo diverso, più consapevole e probabilmente anche in modo più personale, ora che sapete qual è stato il mio percorso degli ultimi tempi! Credo sinceramente che questo cambiamento darà ancora più valore al mio lavoro qui e su Ig.

Spero che questo articolo possa farvi riflettere: mi piacerebbe tanto sapere la vostra opinione a riguardo, quindi lasciatemi un commento!

Un abbraccio forte, Valentina

4 commenti

  • Marica

    Bellissimo articolo, Valentina. Hai toccato un argomento per me davvero molto interessante e a cui tengo tanto. Anche per me c’è stato un periodo in cui compravo di più rispetto a quello che mi serviva davvero. Il mio punto debole è sempre stato l’abbigliamento, e ricordo ancora quando entravo nei camerini dei negozi di fast fashion con le braccia cariche di roba che non alla fine non mi serviva.
    Poi un giorno mi sono guardata dall’esterno, come se osservassi qualcun altro, e mi sono resa conto che quell’immagine di me non mi faceva sentire bene. Ho passato moltissimo tempo senza comprare nulla di abbigliamento (io sono una da tagli drastici 😀 ) e mi sono resa conto che non mi serviva nulla di nuovo.
    Da allora cerco di fare solo acquisti consapevoli. Prima di comprare qualcosa, qualunque cosa, mi chiedo: mi serve davvero? Cerco di applicare questo comportamento a tutti gli ambiti della mia vita, anche al settore beauty, che come sai mi appassiona molto. E poi cerco sempre di sostenere le piccole realtà artigianali, se posso.
    Tutto questo mi fa sentire bene, sia perché evito di sprecare risorse acquistando cose inutili e il cui processo di produzione è molto discutibile, sia perché aiuto persone che fanno il loro lavoro con passione e professionalità e che adesso più che mai hanno bisogno di sostegno.
    Scusa il pippone 🙂

  • Viola rossetti

    Trovo meraviglioso questo articolo!e trovo che siamo in perfetta sintonia perché anche io sono su questa lunghezza d’onda!grazie mille😍

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